
ARPA Lombardia 2024: Monitoraggio dei PFAS nelle Acque Superficiali, Sotterranee e nei Depuratori
(a cura di Claudio Modena, Head of Sales)
Pubblicato il rapporto 2024 di ARPA Lombardia , che fornisce un quadro dettagliato sul monitoraggio dei PFAS nelle acque superficiali, sotterranee e negli impianti di depurazione della regione. Questo studio rappresenta un punto di riferimento per comprendere la distribuzione e la persistenza di queste sostanze nel territorio lombardo, evidenziando la necessità di un monitoraggio costante e di strategie di intervento a livello nazionale. Di seguito una sintesi dei principali dati:
Acque superficiali
- Il PFOS è l’unico composto a superare diffusamente lo Standard di Qualità Ambientale Medio Annuo (SQA-MA) di 0,00065 µg/l.
- Il superamento è stato riscontrato in 96 dei 128 corsi d’acqua monitorati (2018-2023) e in 14 dei 26 laghi monitorati (2020-2023).
- Nessun superamento dello SQA-CMA (36 µg/l).
Acque sotterranee
- Il PFOS è stato rilevato nel 68% dei campioni analizzati, con superamenti isolati del Valore Soglia (VS) di 0,03 µg/l nel 2% dei casi.
- Le concentrazioni più alte sono state riscontrate nella media pianura Lambro-Adda.
Depuratori e scarichi industriali
- Nel 2023, sono stati monitorati 16 impianti di depurazione urbani e 7 scarichi industriali.
- In 7 impianti di depurazione sono stati rilevati PFAS in almeno una campagna del 2021-2022, mentre 8 nuovi impianti sono stati aggiunti per migliorare la conoscenza territoriale.
- Il monitoraggio ha evidenziato elevate efficienze di rimozione dai reflui, ma permane la questione della distruzione definitiva dei PFAS.
Dati complessivi e distribuzione
- Nei fiumi, sono stati rilevati fino a 11 congeneri, mentre nelle acque sotterranee, fino a 8 congeneri.
- Nei laghi, nel 93% dei campioni è stato riscontrato solo il PFOS, mentre in alcuni casi sono stati rilevati fino a 5 composti diversi.
Tendenze e monitoraggio futuro
- Prosegue il monitoraggio su base storica per valutare eventuali tendenze di riduzione, in relazione anche alle restrizioni normative.
- Dal 2024, è prevista la riduzione dei limiti di quantificazione (LOQ) per migliorare la precisione delle analisi.
- È necessaria una visione nazionale per affrontare il problema su scala più ampia.
Quarto Convegno internazionale sui PFAS
In concomitanza con la pubblicazione del rapporto di Arpa Lombardia si è tenuto a Milano il 4° Convegno Internazionale sui PFAS, con il coordinamento scientifico di Erica Srl ; il convegno ha rappresentato un’importante occasione di discussione e approfondimento su una delle tematiche ambientali più complesse e attuali. Le presentazioni si sono distinte per il rigore scientifico, alternando studi di ricerca a casi applicativi, fornendo una panoramica concreta delle problematiche e delle soluzioni emergenti.
Uno degli aspetti principali emersi dal convegno è la complessità della gestione dei PFAS, che richiede un’intensa attività di studio, monitoraggio e sviluppo di strategie di mitigazione che siano non solo efficaci, ma anche sostenibili sotto il profilo ambientale ed economico. Nonostante siano già disponibili tecnologie in grado di garantire elevate efficienze di rimozione dai reflui trattati, la questione della loro distruzione definitiva rimane aperta.
Da un punto di vista operativo sono stati presentati casi pratici da Greenthesis Group, con l’intervento di Massimo Pezzini, e Depura Gruppo Tea, con Julik Zanellato. Questi interventi hanno evidenziato come la rimozione dei PFAS dai reflui trattati sia ormai una realtà consolidata, ma la vera sfida rimanga la chiusura del ciclo attraverso processi di distruzione definitiva e la gestione dei costi operativi degli impianti.
Il confronto emerso durante il convegno ha ribadito l’importanza di un approccio integrato e multidisciplinare che coinvolga ricerca, industria e istituzioni. Solo attraverso un impegno coordinato e continuo sarà possibile sviluppare soluzioni sostenibili per la gestione dei PFAS, garantendo la tutela dell’ambiente e della salute pubblica nel lungo termine.